PROMOBALL VOLLEY
una storia lunga 50 anni
RUOLI SOCIETARI
PRESIDENTE: LORENZOTTI COSTANZO
VICE PRESIDENTE : CHIESA FULVIO
AMMINISTRATORE DELEGATO: APOSTOLI FRANCESCO
DIRETTORE GENERALE: GIACOMELLI LUCA
DIRETTORE SPORTIVO: CARRIERI AGOSTINO
RESPONSABILE SETT. GIOVANILE: FRANCIO ADRIANO
RESPONSABILE SEGRETERIA: VENTURA FRANCA
RESPONSABILE CONTABILE: APOSTOLI SARA
La Società di pallavolo Promoball opera nel territorio bresciano da 50 anni e, nel corso del tempo, ha militato nella massima serie ottenendo importanti risultati sul campo. Nel 2017 la nuova dirigenza ha deciso di intraprendere un importante percorso di consolidamento del settore giovanile con l’obiettivo, certamente ambizioso, di portare le atlete del proprio vivaio a disputare nel giro di alcuni anni la massima serie del campionato nazionale di pallavolo.
Abbiamo quindi maturato un progetto articolato con il preciso scopo di sviluppare un settore giovanile d’eccellenza, creare nuove sinergie tra le società locali, offrire una grande visibilità sia alle nostre squadre, sia ai nostri sponsor e collaborare con le istituzioni del territorio per sensibilizzare i giovani all’importanza dello sport.
Già dal 2018 abbiamo iniziato a raccogliere alcuni importanti frutti guadagnato prestigiosi titoli con tutte le nostre giovanili sia nei tornei internazionali a cui abbiamo partecipato sia nei campionati di competenza (Campioni provinciali U14 e U16, secondi U18 e U13).
Il nostro giovanile comprende anche il Volley S3 (Minivolley) e, proprio per questo, grazie al sostegno dei nostri sponsor, abbiamo iniziato ad entrare nelle scuole in orario scolastico svolgendo un lavoro rivolto a portare i bambini ad appassionarsi e impegnarsi nel nostro sport in modo da diminuire il drop-out sportivo giovanile in maniera significativa.
Questa stagione ci vede iscritti sia a campionati FIPAV sia CSI. Il campionato CSI sarà un mezzo importante sia per far sì che le ragazzine più giovani comincino a prendere confidenza con le partite, sia per far giocare e far divertire tutte quelle ragazze che, all’inizio del proprio percorso, probabilmente, troverebbero poco spazio durante le partite delle squadre di eccellenza.
Abbiamo poi la nostra Prima Squadra che gioca in un campionato nazionale di serie B2 composta da atlete del nostro giovanile e da inserti più esperiti (tutti bresciani) che serviranno ad aiutare le nostre ragazze nei momenti decisivi.
– 1970 l’oratorio femminile e maschile si uniscono e da questa unione nasce l’esigenza di creare una squadra femminile.
– 1972 arriva a Brescia la Federazione Italiana Pallavolo, la squadra si iscrive per la prima volta al campionato federale maschile (partirà dalla terza divisione fino ad arrivare in serie C) e con essa si iscrive anche la squadra femminile.
Non esistevano palestre, ci si allenava all’aperto tutto l’anno nel cortile dell’oratorio sul un campo da pallavolo in cemento. Successivamente questo gruppo di giovani amici è riuscito a comprare un camioncino (un FORD verde vecchio) per raggiungere le palestre a disposizione a Brescia; fino all’anno 1983, quando Comune di Flero costruisce la Palestra Comunale lasciandola in gestione al gruppo fino al 1999.
Nel palazzetto, oltre alla pallavolo, sia femminile che maschile, si svolgono attività di basket maschile e di nuoto maschile e femminile ed è qui che nasce la prima polisportiva: Polisportiva VBF Flero. Essa vede la luce anche come risposta al bisogno del paese di avere realtà dedicate alla pratica sportiva.
La pallavolo si sviluppa soprattutto nel ramo femminile; i ragazzi trovano il loro spazio nella dirigenza della società, dando vita anche ad un settore giovanile competitivo in ambito provinciale. Arrivano i risultati, le promozioni e la partecipazione ai Campionati Regionali.
Quando la squadra raggiunge la Serie D avviene l’incontro con la Sanitars di Costanzo Lorenzotti (attuale presidente Promoball). Comincia un sodalizio che si rafforza negli anni e permette di ottenere ottimi risultati.
– 2012 Dopo undici anni di esperienza in B1 approdiamo in serie A2.
– 2014 Viviamo l’emozione della promozione in Serie A1, l’emozione di giocare nel palazzetto di Montichiari, di confrontarci con le grandi squadre in Coppa Italia, di confermare la nostra permanenza nel massimo campionato per tre anni.
– 2017 Ci concentriamo sul Settore Giovanile e sulla Serie B2 con una squadra formata da atlete Under 18.
– 2018 Confermiamo il Progetto Promoball ripartendo dal campionato di Serie C con il nostro settore giovanile e con l’obiettivo chiaro e definito di tornare presto in Serie A
– 2019 il duro lavoro dà i suoi primi frutti: Bassi è convocata al Club Italia e Marinoni con la nazionale, dove, assieme alle compagne azzurre, riesce a salire sul podio.
Inseriamo come prima squadra un campionato di serie B2 con una squadra costituita dalle nostre giovani e 2 inserti più esperti.
-2021 continuiamo il progetto della serie B2 sulla stessa linea dell’anno precedente ed in ambito giovanile si stringono sinergie più solide con le società dell’Academy.
Gannar vince la medagli d’argento con la nazionale giovanile in Messico.
-2022 prosegue il lavoro dell’Academy, arrivano altre importanti soddisfazioni per le ragazze convocate nelle selezioni provinciali, regionali e nazionali.
La nostra serie B2 si guadagna la salvezza senza aver mai dovuto rinviare una partita: talvolta abbiamo giocato con un sestetto U17 a causa di infortuni o covid.
L’attività sportiva ha un’evidente funzione educativa e sociale, ed è veicolo attraverso il quale è possibile apprendere i valori reali che rendono il confrontarsi secondo le regole della propria disciplina, un’attività affascinante e istruttiva allo stesso tempo. Proprio in questo senso è fondamentale difendere e promuovere, tra coloro che organizzano e divulgano la pratica sportiva, l’adesione a quei valori etici che ne costituiscono la forza ed il senso profondo.
Oggi più che mai, in una società sempre più frettolosa e superficiale che guarda più all’ apparenza e al successo, che non ha i valori fondanti dei rapporti umani, il riferimento all’etica sportiva è un passo necessario e i fondamentali doveri di lealtà, probità, correttezza e diligenza previsti per tutti i protagonisti, direttamente o indirettamente, della vita societaria. L’adozione di un codice etico è la felice apertura di un’opzione di civiltà, di cultura democratica, di difesa e valorizzazione che significa concretamente amore per lo sport. Lo sport può essere grande veicolo di diffusione di questi fondamenti, ripresi da De Cubertin nelle sue olimpiadi moderne con il fair play. In un mondo in cui la fanno da padrone violenza, aggressività, prevaricazione delle individualità, mancanza di rispetto, ricerca del successo a tutti i costi, c’è sempre più bisogno di valori veri, che lo sport, quello genuino, sa trasmettere e diffondere.
L’adozione del presente codice etico è espressione della volontà di promuovere uno standard significativo di sportività nello svolgimento delle iniziative motorie e/o ludiche, e di vietare quei comportamenti in contrasto con i valori etici che questo codice intende promuovere e garantire. È per questo che ci impegniamo ad adottare tutte le misure necessarie dirette a facilitare la conoscenza e l’applicazione di tutte le norme contenute nel presente codice etico, prevedendo inoltre l’ipotesi di penalizzazioni nel caso di mancato rispetto dei contenuti, ma anche di premiare chi sottoscrive il presente documento, oltre chi si renderà degno di nota per gesti che ne richiamano i valori. Riteniamo inoltre che anche le altre parti interessate nella formazione e nella preparazione dell’atleta, ovvero la famiglia, gli allenatori ed i giudici di gara, debbano in qualche modo far parte e sottostare a questo codice. Pertanto abbiamo deciso di dotarci del Codice Etico come guida ed ispirazione di comportamento per tutti coloro che a vario titolo partecipano a un progetto sportivo condiviso come può essere il codice etico.
Art. 1 – Premessa
La Società Sportiva Dilettantistica PROMOBALL VBF S.S.D.R.L. (di seguito Società) opera nell’ ambito sportivo della pallavolo. La Società riconosce lo sport quale strumento sociale, educativo e culturale ed aderisce ai principi del Fair Play, promuovendo e garantendo un ambiente sportivo ispirato ai concetti di lealtà, correttezza, amicizia e rispetto per gli altri. La Società ripudia ogni forma di discriminazione e di violenza, la corruzione, il doping e qualsiasi cosa possa arrecare danno allo sport.
Art. 2 – Il Codice Etico
Il Codice Etico della Società reca norme sostanziali e comportamentali che dovranno essere rispettate da tutti coloro che operano, sia su base volontaristica che professionistica, in seno alla Società nell’ambito delle rispettive competenze ed in relazione alla posizione ricoperta.
Art. 3 – I destinatari
Il presente Codice si applica ai seguenti soggetti:
= dirigenti;
= staff tecnico;
= atleti e chiunque svolga attività agonistica o sportiva;
= genitori e accompagnatori degli atleti;
= staff medico;
= collaboratori, consulenti esterni ed ogni altro soggetto che agisca nell’interesse dell’associazione;
= sponsor.
Il Codice Etico si applica comunque a tutti i tesserati e a tutti coloro che lo sottoscrivono volontariamente.
Art. 4 – Efficacia e Divulgazione
L’iscrizione alla Società comporta l’accettazione incondizionata del presente Codice.
Copia del Codice Etico è disponibile e consultabile sul sito www.promoball.it, e pertanto tutti i soggetti destinatari sopraindicati tenuti a conoscerne il contenuto, ad osservare tutte le disposizioni in esso contenute, a contribuire alla loro applicazione, nonché ad assumersi le responsabilità conseguenti alla loro violazione che costituisce grave inadempienza ed è meritevole delle sanzioni disciplinari all’uopo previste dalla Società. L’ignoranza del Codice Etico non può essere invocata a nessun effetto. Il Codice Etico esplica i propri effetti dal momento della conoscenza dello stesso.
Art. 5 – La Società
La Società s’impegna a:
= operare nel pieno rispetto dell’ordinamento giuridico e sportivo vigente e ad uniformare le proprie azioni e comportamenti ai principi di lealtà, onestà, correttezza e trasparenza in ogni aspetto riferibile alla propria attività;
= diffondere una sana cultura sportiva, promuovendo e garantendo un ambiente che premi sia il Fair Play che il successo agonistico.
La Società, inoltre, garantisce che:
= tutti i suoi membri con responsabilità verso bambini e giovani sono qualificati per guidare, formare, educare ed allenare le diverse fasce di età;
= la salute, la sicurezza ed il benessere psico-fisico degli atleti, con particolare riferimento a bambini e giovani, assumono un ruolo primario e quindi l’impegno sportivo ed agonistico richiesto, in relazione all’età, è adeguato alle condizioni fisiche ed al livello di preparazione e qualificazione raggiunto.
Art. 6 – I Dirigenti
I dirigenti della Società s’impegnano a:
= adeguare il proprio operato ai principi del presente Codice Etico;
= rispettare le leggi ed applicare tutte le norme di buona gestione delle attività sociali e delle risorse umane;
= adottare sempre le migliori pratiche disponibili e stimolare al miglioramento continuo tutti i collaboratori;
= rifiutare ogni forma di corruzione/concussione.
Inoltre i dirigenti, in qualità di garanti del Codice Etico, hanno il compito di:
= divulgare il presente Codice e vigilare sul rispetto delle norme in esso previste;
= pronunciarsi sulle violazioni ed adottare eventuali azioni disciplinari;
= esprimere pareri in merito a scelte di politica societaria al fine di garantirne la coerenza con le disposizioni del Codice Etico;
= procedere alla periodica revisione del Codice.
Art. 7 – Lo Staff Tecnico
Gli allenatori e gli istruttori devono tenere un comportamento esemplare che costituisca un modello positivo sia nell’ambito sportivo che educativo, e devono trasmettere ai propri atleti valori come rispetto, sportività, civiltà ed integrità che vanno al di là del singolo risultato sportivo e che sono il fondamento stesso dello Sport. A tale scopo gli allenatori e gli istruttori s’impegnano a:
= comportarsi sempre secondo i principi di lealtà e correttezza;
= promuovere lo sport e le sue regole esaltandone i valori etici, umani ed il Fair Play;
= non premiare comportamenti sleali, ma condannarli applicando sanzioni appropriate;
= rispettare gli ufficiali e i giudici di gara nella certezza che ogni decisione è presa in buona fede ed obiettivamente;
= rispettare tutti gli atleti, sia della squadra propria che di quelle avversarie, evitando atteggiamenti, frasi o gesti che possano offenderli;
= agire in modo responsabile sotto il profilo pedagogico ed educativo, educando gli atleti all’ autonomia, all’autoresponsabilità, ad un comportamento socialmente positivo e leale;
= creare un’atmosfera e un ambiente piacevoli, anteponendo il benessere psico-fisico degli atleti al successo agonistico;
= trovare soluzioni aperte e giuste in caso di conflitti;
= sostenere e partecipare ad ogni iniziativa societaria volta alla promozione dello sport, dei suoi valori e principi etici, o comunque con finalità di carattere sociale ed educativo.
Art. 8 – Gli Atleti
Gli atleti e tutti i praticanti attività sportiva devono perseguire il risultato sportivo ed il proprio successo personale nel rispetto dei principi previsti dal presente Codice Etico. Pertanto gli atleti, consapevoli che il loro comportamento contribuisce a mantenere alto il valore dello Sport, s’impegnano a:
= onorare lo sport e le sue regole attraverso una competizione corretta, giocando al meglio delle proprie possibilità e condizioni psico-fisiche, e comportandosi sempre secondo i principi di lealtà e correttezza;
= rifiutare ogni forma di doping;
= rispettare i compagni di squadra e lo staff tecnico;
= rispettare gli avversari e i giudici, sicuri che le decisioni di questi ultimi sono sempre prese in buona fede ed obiettivamente;
= tenere un comportamento esemplare e usare sempre un linguaggio appropriato ed educato.
= Gli atleti che nelle sedute di allenamento non potranno essere presenti, dovranno personalmente dare comunicazione ai dirigenti competenti o al proprio tecnico, motivandone l’assenza;
= L’atleta deve informare il proprio tecnico di ogni malattia o sintomo che potrebbe pregiudicare la propria salute nell’attività agonistica; a titolo esemplificativo, dolori muscolari, febbre, allergie, stati di malessere generale, ecc.
= L’atleta deve informare tempestivamente il proprio tecnico o i dirigenti competenti di eventuali malattie “esantematiche” e/o “contagiose” nel rispetto della propria salute e di quella dei compagni di squadra;
= Le dimenticanze di materiale, i ritardi non giustificati ed eventuali problematiche disciplinari, saranno oggetto di valutazione in negativo;
= Non sono tollerati comportamenti antisportivi o di cattiva educazione quali maltrattamenti, derisioni, bestemmie e parole fuori luogo;
= Gli atleti devono rispettare il codice etico, gli orari degli allenamenti e delle convocazioni; applicarsi nell’attività sportiva con il massimo impegno nel rispetto dei loro compagni, avversari, allenatori e dirigenti.
= Gli atleti devono custodire con cura i materiali forniti dalla Società, avere un aspetto dignitoso, usare un linguaggio appropriato, un comportamento educato e consono alle aspettative della Società;
= Frequentare gli allenamenti con costanza ed assiduità, rispettando gli orari e l’integrità delle strutture per la pratica sportiva;
= Praticare lo sport con passione e buona volontà, non dimenticando mai che lo sport è innanzitutto un gioco;
= Rispettare le norme degli enti di promozione sportiva ed accettare le decisioni dell’allenatore e dei giudici di gara, anche quando queste non sembrano condivisibili;
= Saper vincere senza presunzione e saper perdere senza eccessiva amarezza;
= Adottare un comportamento adeguato all’etica sportiva sia in caso di vittoria che in caso di sconfitta;
= Aver cura della divisa sociale, nonché delle attrezzature sportive di cui si fa uso;
= Rispettare l’avversario;
= Dare il massimo delle proprie possibilità nell’intento di favorire il successo della società;
= Ricordarsi che non si gareggia solo per sé stessi, ma che in gara si rappresentano anche i propri compagni di squadra;
= Comportarsi in maniera dignitosa prima, durante e dopo la gara;
= Adottare un linguaggio rispettoso nei confronti del pubblico, dei compagni, dei dirigenti e dei giudici.= Gareggiare rispettando le regole e indossando la divisa sociale.
Art. 9 – I Genitori degli Atleti
I genitori e gli accompagnatori degli atleti, durante gli allenamenti e soprattutto durante le gare sportive, devono tenere una condotta ispirata alla convivenza civile, al rispetto dell’avversario ed alla condivisione dello spirito del gioco. Pertanto i genitori e gli accompagnatori s’impegnano a:
= non esercitare pressioni psicologiche eccessive sugli atleti per il perseguimento dei soli risultati sportivi;
= accettare e rispettare le decisioni dello staff tecnico evitando qualunque forma di interferenza nelle loro scelte;
= astenersi da atteggiamenti, frasi o gesti che possano offendere gli atleti in campo e gli allenatori;
= incoraggiare la lealtà sportiva manifestando un sostegno positivo verso tutti gli atleti, sia della propria squadra che delle squadre avversarie, e mantenendo un comportamento responsabile verso i sostenitori delle squadre avversarie;
= rispettare gli ufficiali e i giudici di gara nella certezza che ogni decisione è presa in buona fede ed obiettivamente.
= aiutare i propri figli a capire le giuste motivazioni per praticare l’attività sportiva sia agonistica che amatoriale;
= essere di esempio con un comportamento corretto in ogni situazione;
= non fare carico sui figli delle proprie ambizioni;
= non criticare mai l’allenatore o i dirigenti della società in presenza dei figli;
= riconoscere, oltre alle performance dei propri figli, anche quelle degli altri atleti;
= non fare da secondo allenatore: un allenatore può bastare;
= accettare le decisioni dell’allenatore e dei giudici di gara, anche quando queste non sembrano condivisibili.
Art. 10 – Rapporti con i parenti degli atleti:
Tecnici e Dirigenti sono a disposizione dei genitori degli atleti per tutte le informazioni necessarie “di carattere tecnico”; Per qualsiasi informazione, delucidazione “di carattere non tecnico”, l’unico interlocutore è il responsabile della Società o del settore specifico di attività;
La Società sportiva non ammette ingerenze da parte dei genitori e parenti degli atleti e/o intromissioni di carattere tecnico-sportivo per quanto riguarda convocazioni, ruoli, tempi di gioco, modalità di gioco e di allenamento, di esclusiva competenza del responsabile del settore condivisa con tecnici e istruttori della Società;
La Società sportiva auspica la condivisione del codice etico societario attraverso un comportamento educato, dignitoso ed un linguaggio appropriato da parte dei genitori e dei parenti degli atleti, in particolare durante lo svolgimento delle attività della Società;
Art. 11 – Norme di comportamento sull’uso di comunicazioni in forma elettronica:
Gli Atleti, i tecnici i dirigenti e in generale tutti i tesserati e gli altri soggetti dell’ordinamento sportivo, non devono esprimere pubblicamente, e tramite i social media (Facebook, Twitter, Instagram, Gruppi Whatsapp, forum, blog, eccetera), giudizi o rilievi lesivi della reputazione dell’immagine o della dignità personale di altre persone o di organismi operanti nell’ambito sportivo.
Tutte le comunicazioni tra un dirigente, allenatore, preparatore atletico, medico, fisioterapista, staff o altro adulto coinvolto nell’assistenza alle squadre o verso un atleta devono essere di carattere esclusivamente professionale allo scopo di comunicare informazioni sulle attività della squadra. Ad esempio, qualsiasi comunicazione con un atleta non deve contenere o riferirsi a qualsiasi dei seguenti aspetti:
= uso di sostanze stupefacenti o alcoliche;
= orientamento sessuale o comportamenti inerenti l’attività sessuale;
= uso di linguaggio sessualmente esplicito;
= immagini inappropriate o sessualmente esplicite;
= discriminazioni su base etnica o razziale.
Le comunicazioni verso un atleta devono essere trasparenti, accessibili e professionali, nel significato di seguito indicato:
= trasparente: tutte le comunicazioni elettroniche tra allenatori e atleti devono essere trasparenti, ovvero con l’utilizzo di una comunicazione chiara e diretta e priva di significati nascosti e insinuazioni.
= accessibile: tutte le comunicazioni elettroniche tra allenatori e atleti dovrebbero essere conservate e aperte e, quando possibile, un altro allenatore o un dirigente o un genitore dovrebbe essere inserito in copia nella comunicazione a minori.
= professionale: tutte le comunicazioni elettroniche tra un allenatore e un atleta devono essere condotte professionalmente. Questo include la scelta delle parole, il tono, la grammatica, e gli argomenti usati.
Le comunicazioni via SMS e whatsapp, fatte salve le linee guida generali di cui sopra, sono consentite tra allenatori e atleti eccetto, preferibilmente, nelle ore notturne. I messaggi dovrebbero essere usati solo al fine di comunicare informazioni direttamente connesse con l’attività della squadra.
Le comunicazioni via e-mail tra atleti e gli allenatori possono essere utilizzate per comunicare eccetto, preferibilmente, nelle ore notturne. Nel caso di e-mail inviate ad un atleta minore, queste devono essere indirizzate in copia ad un altro soggetto (genitore, altro allenatore, dirigente della società).
I genitori di un atleta minore possono chiedere per iscritto che il loro figlio/a non sia più contattato/a attraverso qualsiasi forma di comunicazione elettronica; per le comunicazioni ufficiali inviate dalla Società possono richiedere che vengano inviate ad un indirizzo da loro formalmente segnalato.
Art. 12 – Azioni disciplinari:
Eventuali violazioni del presente Codice Etico da parte di chiunque saranno valutate dal Consiglio Direttivo, che avrà il compito di verificare la notizia e quindi ascolterà le testimonianze di tutte le parti in causa. Nel caso di accertamento delle violazioni, il Consiglio Direttivo deciderà l’azione disciplinare da intraprendere.
Le azioni disciplinari possibili sono le seguenti:
= richiamo verbale non ufficiale, nei casi di mancanze di minore entità (*);
= richiamo ufficiale verbale o scritto, nei casi di ripetute trasgressioni non gravi;
= sospensione dall’attività per un periodo di tempo, nei casi di gravi violazioni delle norme e/o reiterate ammonizioni;
= espulsione dalla Società, nei casi di gravi violazioni delle norme e/o comportamenti incompatibili con i valori e i principi del Codice etico.
= La mancanza della visita medica o il mancato rinnovo della stessa, autorizza la Società a sospendere l’atleta da qualunque attività.
= Il mancato pagamento della quota sociale entro i tempi concordati ad inizio stagione, autorizza la Società a sospendere dagli allenamenti l’atleta fino al saldo della stessa.
= L’uso della divisa sociale è finalizzato alla tutela dell’immagine della Società ed al rispetto degli obblighi assunti verso l’eventuale sponsor. Per tale motivo viene richiesto l’utilizzo della divisa sociale prima, durante e dopo tutte le competizioni e nelle eventuali premiazioni (individuali e di società). Non è consentito apportare modifiche all’abbigliamento sociale, personalizzare senza preventiva autorizzazione capi di vario genere con i loghi sociali ed effettuare la promozione di sponsor non ufficiali. Si ricorda che l’uso della divisa sociale è obbligatorio in tutte le manifestazioni sportive, in ogni caso l’Atleta che si renda responsabile della mancanza della divisa sociale durante una manifestazione riceverà, dapprima un ammonimento scritto da parte del Consiglio Direttivo ed in caso di reiterazione del comportamento una multa di euro 50,00 a titolo di risarcimento per danno d’immagine. Qualora il comportamento persista, il Consiglio Direttivo ha facoltà di deliberare l’esclusione dell’Atleta dalla Società.
= La Società avrà diritto di rivalsa sull’atleta, sui tecnici, sui dirigenti, sugli accompagnatori e sui genitori per le eventuali sanzioni comminate alla Società per causa degli stessi.
= La gravità di ogni avvenimento verrà decisa dal Direttivo e sarà inappellabile e insindacabile.
Ogni tipo di decisione adottata deve essere comunicata al diretto interessato.
(*) a questa sanzione possono fare ricorso direttamente, senza ricorrere all’ intervento del Consiglio Direttivo, anche gli allenatori o dirigenti in virtù del ruolo che a loro viene riconosciuto di educatori e di esempio per i più giovani.